La passione per le moto ed i motori ha trovato terreno fertile nel comprensorio spoletino sin dagli inizi del ‘900. Il Moto Club Spoleto, così come oggi si presenta, affonda le sue radici in un circolo che si occupava dell’attività automobilistica e motociclistica nato il 15 giugno 1921 da una commissione provvisoria formata da Romolo Rossi, Albino Nichinonni e Gualtiero Saracini. Il 4 luglio dello stesso anno il club è già in grado di approvare il proprio statuto e fissare la sede presso il Cinema teatro Corso. Ai tre fondatori si aggiungono Lello Galli, Luigi Rabitti, Ugo Caraffa, Silvio Fabbri, Claudio Argentieri, Bruno Salvatori, Innocenzo Montini, Guglielmo Piccinini ed Ottorino Pucci. Nel 1925 questo primo club viene disciolto per essere rifondato nel 1932, l’otto gennaio, con sede in Piazza della Libertà. Anche questo secondo club, però, cesserà la sua attività, questa volta a causa degli eventi bellici. Nel 1946, alla seconda rifondazione, lo presiede Beniamino Vantaggioli, cui succede poi Boezio Boccanera. Il Moto Club Spoleto riesce quegli anni ad imporsi al livello federale: prima Ruggero Cervelli e poi Albino Nichinonni divengono delegati regionali e successivamente consiglieri nazionali della federazione motociclistica. Fu un periodo di fervida attività, che vide fra l’altro l’organizzazione di 7 edizioni del circuito cittadino e di 5 Spoleto-Monteluco. Un nuovo scioglimento si ebbe nel 1955 e di nuovo, passato qualche anno, un gruppo di appassionati provvidero a riorganizzare a Spoleto l’amore per le due ruote a motore.
La ricostituzione si ebbe nel 1965 con sede, questa volta, presso il Giardino dello Sport e con lo scopo principale, a quel punto, di riorganizzare di nuovo gare in città. Dal circuito cittadino erano stateeffettuate nuove edizioni fino ad allora, nel 1935 e nel 1939, poi neI 1947 e 1948, quindi ininterrottamente dal 1949 al 1954.
Già in quell’anno, il ’65, si giunse a disputare la gara, e per nove anni, in Maggio, si svolgeva a Spoleto quella che era una manifestazione attesa con impazienza, una tappa classica della primavera spoletina. L’agitazione iniziava da molti giorni prima della gara, quando si iniziava a mettere in opera la paglia che costeggiava tutto il circuito, le transenne in tubi innocenti, il cavalcavia situato in cima al Viale della Stazione e le tribunette davanti alla partenza, il Campo Boario, e sopra al ponte sul torrente Tessino. Era una organizzazione molto complessa che richiedeva l’impegno di decine e decine di appassionati e volontari, per il servizio sanitario, antincendio, di sorveglianza, d’ordine, biglietterie ecc.. La cittadinanza era dunque coinvolta in questo avvenimento, anche perchè il circuito paralizzava la vita della parte bassa della città, concentrando l’attenzione sulle gare, che venivano seguite da migliaia e migliaia di persone, con punte massime di 20.000 spettatori, quantità oggi impensabile per agire al livello nazionale. In alcune occasioni, come nel 1968, le gare delle moto vennero inframezzate da gare per kart. Il 13 maggio del 1973 si svolse l’ultima edizione; i circuiti cittadini scomparvero da tutta Italia a causa dei problemi sorti in seguito all’incidente di Bergomonti sul circuito di Riccione.
Si costruirono in quell’epoca molti degli autodromi tutt’ora esistenti e anche il Moto Club Spoleto pensò di poterne edificare uno, e fu anche acquisito, con il contributo della Azienda del Turismo, un terreno di oltre 30 ettari. Per problemi vari il sogno dei motociclisti spoletini non si avverò ma si riuscì a trovare comunque uno sfogo per la voglia di motori a Spoleto. Fu creato il crossdromo Città di Spoleto per ospitare gare regionali e nazionali e disponibile per gli allenamenti settimanali dei piloti di tutto il centro Italia. Fu inaugurato nel 1979 sotto la presidenza di Livio Clarici, e già il 25 Novembre ospitò la prima gara a titolo sperimentale, non valida per alcun campionato. La manifestazione che ha promosso il crossdromo agli onori della cronaca è stata la prova di Boy Cross del 1983, vinta da Alessandro Nannini davanti a Franco Rossi,due talenti poi conosciuti al livello mondiale.
Quanto alle corse di velocità, il Moto Club subì un duro colpo con l’abolizione dei circuiti cittadini, rischiando di perdere l’affezione di soci e simpatizzanti, al venir meno di quella manifestazione che li teneva uniti. Al contrario di altri club, che in questo processo trovarono la loro fine, quello spoletino si riscosse nel 1977, quando si portò all’autodromo di Magione per riorganizzare, seppure ad ottanta chilometri dal suo sito naturale, il circuito Città di Spoleto. Ancora oggi il M.C. Spoleto organizza gare di velocità, naturalmente in autodromo, in ogni stagione agonistica a Magione (Pg), ma in alcune occasioni anche a Vallelunga. Le gare organizzate così lontano non potevano però coinvolgere in maniera adeguata la popolazione spoletina, e l’occasione per riportare le motociclette in città fu la gara in salita Spoleto-Monteluco, che venne riorganizzata, dopo le esperienze degli anni cinquanta, per la prima volta nel 1977, ripetendosi poi, con grande successo, anche nei due anni successivi. Anche alla Spoleto-Monteluco così come al circuito cittadino, parteciparono e vinsero piloti di gran nome come Fabio Biliotti, poi campione europeo classe 500. L’attività del Moto Club Spoleto ha spaziato negli anni, oltre che nel cross, nella velocità in circuito e nella velocità in salita, anche nei Motoraduni, alcuni dei quali hanno richiamato 500 e più mototuristi, nelle gimkane, nell’enduro.
Stella di bronzo al merito sportivo
Negli anni ’90 e nei primi anni del nuovo secolo il Moto Club Spoleto ha ampliato il proprio raggio d’azione con l’organizzazione di competizioni per le minimoto e per gli scooters, cogliendo tra i primi le opportunità offerte da queste nuove specialità.
Negli ultimi anni la attività si è espansa in maniera esponenziale. E’ stata ripresa in mano la tradizione della gara in salita, non più sulla bellissima e lunghissima Spoleto – Monteluco, non più rispondente agli standard attuali, ma inventandosi il percorso sulla Spoleto – Forca di Cerro, ed inventando la possibilità della doppia manche, in modo tale da rendere più giustificabile la trasferta, partecipando, in pratica, a due gare in un solo week end.
Nella sua specialità originaria, la velocità in pista, il Moto Club Spoleto ha saputo trovare la formula vincente con il “National Trophy”. Un trofeo che rompe con i classico schema monomarca / monogomma / moto di serie, per lasciare piena libertà di scelta. Articolato nelle classi 600 e 1000 il Trofeo decolla rapidamente, giungendo all’abbinamento con il prestigioso Campionato Italiano Velocità e fornendo servizi di primissimo livello : speaker dedicato, diretta streaming di ambo le gare con un secondo commentatore, servizio fotografico, DVD di ogni gara, grande ospitalità e apericena a tema in ogni sabato, ad esempio.
Una esperienza vincente che si tenta, dal 2015, di replicare nel settore dell’Enduro, con il National Trophy Enduro (su 5 prove) ed il National Trophy (su 4 prove) Mini Enduro.
Nell’enduro continua la ricorsa del Moto Club Spoleto al sogno di organizzare una prova del Campionato del Mondo. Dopo il successo ottenuto con il trofeo KTM (250 partecipanti e premio quale miglior organizzatore della stagione), con il campionato Italiano Senior ed under 23, con Trofeo delle Regioni di minienduro, nel 2015 l’ulteriore passo sarà fatto con la organizzazione di una prova dei prestigiosissimi Campionati Italiani Assoluti.
Sempre nell’Enduro, in collaborazione con la concessionaria Duranti, il Moto Club ha schierato una propria squadra nel campionato regionale, vincendo subito, all’esordio, diversi titoli. L’esperienza prosegue nel 2015. Da sottolineare che le gare di enduro coinvolgono la intera città di Spoleto, con paddock e parco chiuso in piena città, con le prove speciali vicinissime o, addirittura, col fettucciato in centro, e con spettacoli gratuiti offerti alla cittadinanza ed ai piloti, come stunt rider o fontane danzanti, ad esempio.
Nel 2013 è stata riavviata anche la attività nel Trial, con gare del regionale e del Trofeo Centro Italia e nel 2015, il prestigioso Trial Masters Beta.
Costante, per altro, anche la attività fieristica, con la costante presenza al Motor Bike Expo di Verona, per altro partner ufficiale del National Trophy, ed al Roma Motor Days. Ed è oramai una tradizione la premiazione di fine anno (“la notte dei campioni”) che, riunendo i vincitori del National Trophy ed i piloti del Moto Club, è divenuta ormai uno spettacolo ed un momento di incontro.
Per quanto attiene al tesseramento dei piloti è interessante notare che sono ormai quasi 100 gli agonisti che gareggiano con il nostro nome, in tutte le specialità e perfino a livello mondiale, come Filippo Bertuzzo nel motocross, Pietro Pietrangeli nel trial, Emiliano Bellucci nell’endurance sbk, Bastanini Enea in Moto3 ,Fabio Menghi in 600 Supersport, Stefano Casalotti,Gobbi Cristopher, Attardi Massimo Noa’ nell’europeo Stock 600,Remo Castellarin nella FIM Cup 1000 Superstock.